La storia di un fallimento, politicamente trasversale, che parte dal lontano 2009
Alice salvatore
Il 27 febbraio del 2018, presso la Sala del Consiglio di Amministrazione dell’E.O. Ospedali Galliera, il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, il Vicepresidente e Assessore regionale alla Salute Sonia Viale, il Vicepresidente del Galliera l’Ing. Giuseppe Zampini, il Direttore Generale Adriano Lagostena e il Direttore Sanitario Giuliano Lo Pinto illustrarono lo stato dell’arte in merito al progetto sul Nuovo Galliera, a seguito della conclusione dei lavori della commissione giudicatrice della gara per l’affidamento della progettazione.
In quell’occasione Alice Salvatore avanzò forti perplessità sulla fattibilità e sulla sostenibilità economica del “Nuovo Ospedale” e le parole del Presidente Toti furono lapidarie: “I grillini sono la prova del 9, se il M5S è contrario io sono favorevole! Facciano la loro campagna elettorale, a tre giorni dal voto. È un partito, è giusto che faccia le sue battaglie, ma non sulla pelle dei cittadini. Oggi finalmente facciamo suonare il colpo di gong per l’avvio di questo progetto. Ci daremo pace se il M5S non è d’accordo, purché non chieda il rimborso degli accessi agli atti perché siamo stufi di far pagare ai cittadini le loro intemperanze politiche”.
Da quel giorno la vicenda ha occupato un bel po’ di spazio nelle cronache giudiziarie della città, tra ricorsi al TAR e gare andate deserte, querele e denunce.
Le proteste del settembre 2020
Il Coordinamento dei Comitati della Val Polcevera e il Movimento Indipendente dei Cittadini per Carignano fecero sentire la loro voce durante un incontro con i candidati alla Presidenza della Regione Liguria.
I fondi dirottati al Galliera dalla Giunta Burlando
Queste due organizzazioni di cittadini erano legate da un destino singolare: nel 2009, infatti, dopo la chiusura di numerosi ospedali e presidi sanitari nell’entroterra e nel Ponente genovese, i fondi stanziati per la costruzione del tanto atteso Ospedale di Vallata furono trasferiti all’Ospedale Galliera per la costruzione di un secondo nosocomio in Carignano, accanto a quello esistente.
Il progetto definitivo del nuovo ospedale approvato in teleconferenza
Ma i paradossi non finiscono qui. Il progetto definitivo del Nuovo Galliera, il cui iter è iniziato nel 2007, fu approvato in piena emergenza Covid-19 e in teleconferenza, mentre si traferivano i convalescenti sul costoso traghetto attraccato in porto e l’enorme padiglione C del Galliera restava chiuso in vista della sua demolizione.
Un prestito da 75 milioni di euro acceso dal Cardinal Bagnasco
Ai 54 milioni di euro da fondi statali e regionali già stanziati, il 5 agosto la Giunta Toti aggiunse ulteriori 12,8 milioni di euro per pagare gli interessi di un mutuo ipotecario da 75 milioni di euro contratto dal Cardinal Bagnasco a una settimana dal suo pensionamento, mutuo che avrebbe indebitato i cittadini liguri per i prossimi 25 anni.
La sanità depotenziata della Valpolcevera
Il Coordinamento dei Comitati della Valpolcevera e i Cittadini per Carignano ritenevano che sarebbe stato più equo costruire il nuovo Galliera a servizio delle circa centomila persone di Valpolcevera e Valle Scrivia, un vasto territorio caratterizzato da molti comuni e frazioni decentrate sprovvisto di un ospedale in grado di rispondere alla domanda di prevenzione e cura.
Il nuovo Galliera è o no un progetto utile? Quanti pazienti accoglierà? E soprattutto, quanto ci costa?
A novembre del 2020 abbiamo realizzato una lunga e articolata intervista a Paola Panzera, del Movimento Indipendente Cittadini per Carignano, e Federico Valerio, esponente di Medici per l’Ambiente, sulle criticità di un progetto come il Nuovo Galliera che sarebbe costato 152milioni di euro. Più 12milioni e 850mila di interessi bancari su un mutuo ipotecario concesso al Galliera dalla Banca del Consiglio d’Europa. Più 17milioni e 200mila da fondi propri dell’Ente per la ristrutturazione dei padiglioni storici.
Tutto questo per 330 posti letto. Quattro volte meno che negli anni ’80. 550.000 euro a posto letto.
Uno spreco di denaro pubblico
“Il piano per il nuovo Galliera prevede di demolire cinque padiglioni monumentali per far spazio al nuovomonoblocco, mentre altri cinque saranno venduti ai privati per trasformarli in appartamenti, parcheggi e negozi.
Parliamo di un patrimonio che è di proprietà dello Stato. E in effetti, nonostante il ruolo ricoperto dalla curia genovese che la Duchessa ha voluto alla presidenza dell’Ente, l’ospedale fa parte del servizio sanitario nazionale e “quindi tutto quello che viene demolito è patrimonio pubblico, tutto quello che viene venduto per fare appartamenti e negozi è patrimonio pubblico, e tutto quello che verrà speso per finanziarlo è denaro pubblico”.
A sottolinearlo fu Paola Panzera del Movimento Indipendente Cittadini per Carignano che dal 2009, da quando cioè la Giunta Vincenzi approvò la variante urbanistica, si batte contro questo progetto “molto miope, studiato per far cassa perché devono ripagarsi il mutuo”.
Ma la storia parte dal lontano 2009, quando i fondi stanziati per la costruzione del tanto atteso ospedale della Valpolcevera furono trasferiti al Galliera.
Una scelta della Giunta Burlando, con Claudio Montaldo assessore alla Sanità, che ha aperto contenziosi enormi con le ditte che avevano già vinto l’appalto.
“E il paradosso é che l’ospedale di vallata, previsto nell’area ex Mira Lanza di Rivarolo, è stato bloccato perché aveva solo 300 posti letto e non era considerato efficiente“, ci spiegò Paola Panzera rimarcando che il nuovo Galliera ne avrebbe avuto 330 e che “dunque i soldi sono stati dirottati per costruire un ospedaletto di quartiere in un’area che l’ospedale ce l’ha già ed è servita anche dal Policlinico San Martino”.
Perchè non è solo una questione di soldi
Insomma, uno sbilanciamento dell’offerta verso il centro cittadino che lascia scoperte zone fragili come il Ponente e la Valpolcevera. Zone dove le statistiche dell’epidemiologia ci dicono che si vive peggio, e si vive peggio da tanto tempo.
La salute dipende dal CAP ma la politica fa finta di niente
“La situazione a Genova è a macchia di leopardo”, conferma Valerio Gennaro, epidemiologo e presidente di Medici per l’Ambiente Genova, che nel descrivere il dato della mortalità per circoscrizione dimostra che “c’è un eccesso di casi in certi quartieri, sempre gli stessi” e aggiunge che ci sono zone del Ponente e della Valpolcevera “in grande sofferenza, dove i numeri superano quelli che registriamo a Taranto“.
Eppure le amministrazioni sembrano non accorgersene perché “a Genova manca il coraggio di ammettere che abbiamo perso dei quartieri in termini di salute e vivibilità”.
Perché prima di tutto, ci spiegò Gennaro, “bisognerebbe pensare alla prevenzione primaria, cioè a studiare le cause che hanno prodotto una malattia in una determinata popolazione, per rimuoverle al più presto”. La realizzazione delle strutture viene dopo, “e va fatta analizzando la componente delle patologie sul territorio per calibrare le risorse economiche destinate alla salute sui bisogni effettivi della popolazione”.
In parole povere: bisogna costruire gli ospedali dove servono davvero.
Nell’aprile del 2021 il progetto sembrava andare spedito
I comitati, che nel frattempo sono aumentati di numero includendo anche Italia Nostra, S.O.S. Valpolcevera chiama e i Medici per l’Ambiente, continuarono a opporsi, mentre il progetto procedeva spedito verso la meta “dopo anni di burocrazia asfissiante, di discussioni e polemiche inutili”, come volle precisare il presidente della Regione, Giovanni Toti, lanciando una frecciata agli attivisti che contro il nuovo ospedale avevano presentato più di un ricorso al TAR.
La querela a Ermete Brogetti
Il CdA dell’ospedale decide di querelare l’ex Procuratore regionale della Corte dei Conti, Ermete Borgetti, archiviata nell’aprile del 2023, per le sue dichiarazioni critiche rispetto alla sostenibilità ambientale ed economica del progetto. E questo nonostante la Corte abbia chiesto la condanna di Bagnasco e dell’ex CdA per danno erariale.
Zampini: speriamo sia di buon auspicio anche per la veloce attuazione del piano di realizzazione dell’ospedale del Ponente
“Entro mercoledì 14 aprile sarà pubblicato il bando di gara, con procedura aperta, per l’affidamento a Contraente Generale della progettazione esecutiva, della realizzazione e della manutenzione quinquennale del nuovo Ospedale Galliera”.
Questo l’annuncio dell’allora Direttore Generale dell’Ente, Adriano Lagostena, che volle anche sottolineare che ” la pubblicazione del suddetto bando costituisca un momento fondamentale del progetto, nato con l’ unica finalità di migliorare l’attenzione alle persone bisognose di cure, di un’offerta sanitaria sempre all’avanguardia e per offrire anche a chi vi lavora un ambiente adeguato”.
In sintonia con le parole del Direttore generale anche il Vice Presidente dell’Ente, Giuseppe Zampini: “La coesione del CdA ha portato a questi risultati dal forte valore anche simbolico, perché raggiunti in un momento di difficoltà operative per la crisi pandemica ancora in atto. Si augura inoltre, che ciò possa essere di buon auspicio per la veloce attuazione del piano di realizzazione dell’Ospedale a ponente, nelle modalità che la Regione vorrà individuare”.
Toti: “Entro l’anno l’apertura del cantiere”
“Sono particolarmente soddisfatto di questo importante passo avanti per la realizzazione del nuovo Galliera – afferma il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità, Giovanni Toti – che sarà un ospedale moderno, all’avanguardia ed efficiente, fondamentale per il sistema sanitario regionale per rispondere sempre meglio alle esigenze di salute dei cittadini. Dopo anni di burocrazia asfissiante, di discussioni e polemiche inutili, l’avvio della gara significa che entro l’estate verrà individuato l’aggiudicatario per consentire l’apertura del cantiere entro l’anno. Con la realizzazione del nuovo Galliera – conclude – potremo ragionare, a scacchiera, di tutto il riassetto della sanità nell’area metropolitana di Genova”.
Nel 2021 si pronuncia il Consiglio di Stato
Il 17 giugno del 2021 arriva la decisione del Consiglio di Stato, che tira le orecchie alla Soprintendenza ligure, colpevole di aver messo in atto un’istruttoria inadeguata alla tutela dei padiglioni storici dell’ospedale della Duchessa, minacciati dal progetto Galliera 2000.
La sentenza mette la parola fine a un contenzioso iniziato da Italia Nostra nel 2018 davanti al TAR, dopo che la Soprintendenza nel 2017 aveva dato il via libera al progetto del nuovo nosocomio con un decreto di tutela che imponeva sì un vincolo indiretto ma di fatto consentiva di costruire a dieci metri di distanza dagli edifici storici e con la medesima altezza. Un vincolo ridicolo, che poteva valere per gli edifici civili ma non per quelli monumentali, denunciava l’associazione che per questo chiedeva la riforma del decreto a tutela dell’intera area del complesso ospedaliero e delle strade circostanti. Ma il TAR la pensava diversamente e respingeva il ricorso.
I giudici di Palazzo Spada riconoscono la necessità di prescrizioni più stringenti e fanno anche di più: accolgono la tesi dei ricorrenti che lamentavano come il decreto della Soprintendenza fosse non di tutela del bene culturale quanto piuttosto finalizzato a sostenere il progetto del nuovo ospedale in corso di approvazione in Conferenza dei servizi, “posto che le prescrizioni indirette si erano supinamente adeguate alle soluzioni progettuali elaborate dal Galliera, senza un’adeguata attività istruttoria”. Vale a dire che l’intento era quello “di consentire comunque la realizzazione dell’ospedale così come programmato dell’Ente ospedaliero”.
È per questo che il Consiglio di Stato impose alla Soprintendenza di rifare tutto daccapo e di dare un nuovo parere sul vincolo indiretto “che impone di non costruire a ridosso di un manufatto storico, né di impedirne la visuale”.
Una vittoria di Italia Nostra
Una vittoria importante dunque per Italia Nostra che “di fatto rimette in pista quello che noi ribadiamo da sempre e cioè la necessità di tutelare la struttura monumentale dell’ospedale della Duchessa dalla nuova costruzione prevista”.
Il presidente dell’associazione ambientalista, Vincenzo Lagomarsino, volle sottolineare che: “La sentenza di oggi è definitiva e l’Ente dovrà tenerne conto. Allo stesso modo anche il Ministero per i Beni culturali e ambientali adesso dovrà vigilare sull’osservanza dei vincoli. In più ci aspettiamo uno stop delle procedure di gara, incautamente bandite su un progetto definitivo ancora sub iudice”.
La Corte dei Conti
A Maggio 2022, la Corte dei Conti della Liguria ha condannato per danni erariali a titolo di colpa grave l’ex Cda dell’ospedale Galliera, presieduto all’epoca dall’ex arcivescovo di Genova, Cardinale Angelo Bagnasco. La sentenza dei giudici contabili ha stabilito il pagamento a favore dello stesso Galliera di 99.800 euro complessivi.
Il Bar Bruna
La vicenda, che risalente al 2015, verteva sulla valutazione e all’acquisto di un immobile a Genova, il bar Bruna, destinato alla demolizione per far posto all’ingresso del nuovo ospedale Galliera. Al bar, disse la Corte, “è stato dato un valore troppo alto e l’operazione ha causato un danno all’ente”.
I giudici della Liguria stabilirono, per tutti e 15 i componenti del vecchio Cda, le cifre da versare. Tra loro, oltre all’ex presidente della Cei (sanzione di 6.084 euro), ci sono Adriano Lagostena (8.700 euro), attuale direttore generale dell’Ospedale; Giuseppe Romano, ex prefetto di Genova (10.084 euro); Ugo Salerno, ad del Rina (9.584 euro), Giuseppe Zampini, ex ad di Ansaldo Energia ed ex presidente di Confindustria Liguria (9.162 euro).
Una gestione antieconomica
“La Procura regionale della Corte dei Conti ha chiamato in giudizio ex amministratori e dirigenti che, a vario titolo e in concorso, hanno consentito l’adozione all’unanimità di due deliberazioni del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Ospedaliero Galliera”, del 3 luglio 2015 e del 12 maggio 2017, che avevano stabilito l’acquisto e il comodato in uso gratuito alla stessa parte venditrice, del bar di Corso Aurelio Saffi. La richiesta era di un pagamento di 158.800,00 euro per il “danno erariale che sarebbe stato cagionato dal sovrapprezzo versato nella compravendita e per la successiva gestione diseconomica del medesimo cespite patrimoniale (tramite comodato d’uso gratuito), nell’ambito del progetto di realizzazione del nuovo ospedale Galliera”.
I 32 milioni di Regione Liguria e la nota di Italia Nostra
Nel luglio 2022, tra intoppi, Corte dei Conti, proteste dei comitati, il Nuovo Galliera non decolla. Italia Nostra in una nota esprime vivo sconcerto alla notizia che la Regione Liguria avrebbe conferito ulteriore finanziamento di ben 32 milioni 850 mila euro per la costruzione del Nuovo Ospedale Galliera.
Questi fondi si sarebbero sommati ai 20 milioni di euro che, grazie all’ art. 20 legge n° 67/88 sull’edilizia sanitaria, la Regione Liguria avrebbe deciso di stanziare in aggiunta a quelli già previsti.
“Si tratterebbe, quindi, di quasi 53 milioni, che andrebbero a sommarsi al pagamento pubblico degli interessi (circa 12,5 milioni) del mutuo (di 75 milioni) che il Galliera vorrebbe contrarre, e ai 54 MILIONI di stanziamento originario regionale.
Il costo a carico della Regione del Nuovo Ospedale assommerebbe a 119 milioni e 350 mila euro. Quello a carico dell’E.O. Galliera (anch’esso ente pubblico) sarebbe circa 75 milioni di euro, per il mutuo con la Banca Europea degli Investimenti (CEB), oltre a liquidità propria per 25,3 milioni e due cospicue eredità ricevute per ben 11,2 milioni, per complessivi 111,5 milioni di euro”.
Vi sarebbero da sommare anche 17,2 milioni per il lotto II (che riguarda i padiglioni storici).
La cifra totale, salvo errori od omissioni, continua la nota, sarebbe quindi, passata dagli originari 154 milioni a quella stellare 248 milioni e 50 mila euro .
Un nuovo ospedale con appena 404 posti letto
“Per avere un nuovo ospedale con appena 404 posti letto? A fronte dei 1.200 che esistevano nelle attuali strutture fino agli ultimi anni del secolo scorso.
Si ricorda che poco tempo fa, il Presidente Toti aveva annunciato la richiesta di fondi dal Recovery Fund per altri 103 milioni di euro da destinare al Nuovo Ospedale Galliera.
Questo continuo aumento delle cifre, accresce le perplessità per il costo totale di un ospedale che, anziché aumentare l’offerta sanitaria, riduce i posti letto.
Ci si domanda se l’impegno finanziario sia illimitato e per quale motivo non verrebbe aggiornato e pubblicato il piano economico – finanziario alla base dell’opera.
A seguito di queste significative lievitazioni di spesa, chiediamo con forza che venga precisata pubblicamente, e per iscritto, la previsione del costo complessivo del nuovo Ospedale, comprensivo del II lotto, che come è scritto nelle carte, è strettamente funzionale al I lotto (il nuovo edificio).
La Val Polcevera dimenticata
Le reiterate proroghe, a fronte di gare andate deserte, dovrebbero indurre i soggetti decisori, primi tra tutti quelli pubblici, a rivedere criticamente scelte anti storiche e anti economiche. Riteniamo, infatti, che l’ammontare generale di costi talmente imponenti dovrebbe portare ad una rivisitazione decisionale tale da permettere, a parità di stanziamenti, di ristrutturare l’attuale Galliera e costruire un nuovo ospedale, magari in Val Polcevera, zona non adeguatamente coperta dal punto di vista dell’offerta sanitaria.
Italia Nostra chiede che, tutelando l’attuale Galliera, si operi una ristrutturazione che lo renda ancora più efficiente per le esigenze della cittadinanza.
Non possiamo, infine, dimenticare che il Presidente della Regione, trattiene per se stesso anche la pesantissima delega alla salute. Si tratta a ben vedere di incarichi talmente gravosi e complessi che si dubita possano essere svolti contestualmente dalla medesima persona. La Regione Liguria merita un assessore alla salute a tempo pieno”.
Il 4 agosto 2022 il comitato Cittadini per Carignano vince al Consiglio di Stato
“I Cittadini per Carignano, movimento indipendente che dal 2009 lotta con successo per tutelare la qualità della vita nel quartiere, assistiti dagli avvocati Mario Alberto Quaglia e Rosa Pellerano, annunciano la propria vittoria contro i provvedimenti del Comune di Genova, della Regione Liguria, della Città Metropolitana e della Soprintendenza ai Beni Culturali in favore del progetto definitivo del Nuovo Ospedale Galliera”.
Lo scriveva il Comitato in una nota stampa che sottolineava come “il Consiglio di Stato ha riconosciuto che sono state violate le normative in ambito di valutazione tutela ambientale” e metteva in rilievo che “è definitivamente scongiurata la conversione di 5 padiglioni dell’attuale nosocomio in complessi residenziali”.
Un’opera considerata devastante
I Cittadini per Carignano, nella nota ripercorrono le criticità di un’opera che considerano “devastante” perché “prevede di abbattere centinaia di alberi, demolire numerosi padiglioni funzionanti e distruggere l’unità funzionale della cittadella della salute che la Duchessa di Galliera ha edificato a proprie spese e donato alla città di Genova perché fosse destinata con vincolo perpetuo alla cura ed al ricovero dei poveri infermi”.
In più, precisa il Comitato, “il costosissimo progetto” per il nuovo ospedale prevede di “sventrare la collina di Carignano, con un cantiere di durata imprevedibile che mette a rischio di cedimenti gli immobili circostanti, e mette a rischio la salute di residenti e degenti che per anni verranno curati nei container”.
Per tutti questi motivi e “alla luce delle continue sentenze negative e in vista di quelle ancora pendenti”, i cittadini per Carignano “invitano i vertici dell’Ente Galliera a desistere dall’aggiudicare la gara per l’edificazione e annunciano che continueranno a lottare per fermare quest’opera e per ottenere il restauro delle strutture esistenti, il mantenimento del verde e l’investimento in cure anziché in cemento“.
Una costosissima storia triste
Oggi la comunicazione che “la gara europea con procedura aperta per l’affidamento con appalto integrato della Progettazione Esecutiva e della realizzazione del Nuovo Ospedale Galliera, deve ritenersi non utilmente esperita e il relativo procedimento concluso senza possibilità di assegnazione”. In soldoni il Galliera revoca la gara di appalto del Nuovo Ospedale. Rimane da capire se ci saranno richieste di risarcimenti e se qualcuno dovrà rispondere del tantissimo denaro pubblico speso in un’operazione che dai primo anni 2000 fatica a decollare.
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