Genova – I limiti e le manchevolezze di un progetto come quello dei lavori di ampliamento di Lungomare Canepa, sono innegabili.
Come si può pensare, infatti, di attaccare alle case un muro alto un metro e settanta, senza una fascia di rispetto e senza le distanze previste per poter installare i pannelli fonoassorbenti?
È collaudabile una strada del genere?
È a misura d’uomo un muro a 50 centimetri dalle case che soffoca e opprime?
Ma soprattutto: ne valeva la pena visto che si tratta soltanto di 950 metri di strada che inevitabilmente si strozzerà all’altezza del Varco Etiopia, dove non è possibile la continuazione delle tre corsie per senso di marcia?
Alberto Moravia scriveva: “Quello che colpisce di più, oggi, è l’evidente sproporzione tra l’uomo moderno e il mondo al quale appartiene. Quest’uomo non è un uomo appunto perché il mondo nel quale vive non è fatto alla sua misura”.
Nel mondo moderno i cittadini sono uomini di pezza, come fantocci inseriti in un ingranaggio implacabile.
Ci negano le bonifiche (guarda QUI).
Ci negano il lavoro ma si sa, sono i nostri giovani ad essere troppo choosy.
Ci negano perfino i morti per amianto (leggi QUI).
Se siamo ancora in tempo per cambiare le cose in Lungomare Canepa, non lo sappiamo.
Quello che sappiamo è che si possono trovare delle soluzioni alternative che restituiscano almeno un po’ di dignità al quartiere e ai suoi abitanti.
Noi ve ne presentiamo una in un video che dura poco meno di quindici minuti. Ascoltatela.
Simona Tarzia
“Gli schizzi allegati alla proposta di variante”:
I nostri articoli su Lungomare Canepa:
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Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.