Genova – A quasi due anni dal crollo di ponte Morandi e dalla tragedia della morte di 43 persone, oggi la città è ricucita. È arrivato in quota questa mattina, infatti, l’ultimo impalcato del nuovo viadotto: 50 metri di lunghezza per 1.000 tonnellate di peso che ne vanno a completare il tracciato, 1.067 metri in totale, da Levante a Ponente.
Un percorso iniziato l’11 marzo 2019 con il taglio della prima lamiera nello stabilimento Fincantieri di Valeggio sul Mincio e che dall’innalzamento del primo impalcato, il 1 ottobre 2019, ha visto 7 mesi di lavoro ininterrotto per sollevare tutte le campate di questo nastro d’acciaio da 17.400 tonnellate.
Tuttavia è forse un tratto dei più simbolici quello varato oggi perché si alza sull’area dei palazzi di via Porro, quelli abbattuti nel giugno del 2019 davanti agli occhi di 25 famiglie che hanno visto la loro storia venir giù a colpi di pinza idraulica.
E mentre il nuovo ponte continua la sua corsa verso l’inaugurazione – Pietro Salini assicura che “prima dell’estate si potrà passare sul ponte” -, la maxi inchiesta della Procura genovese sta cercando di inchiodare i responsabili del disastro ma, fra controlli truccati sui viadotti, gallerie che cadono a pezzi, e criticità nelle barriere fonoassorbenti montate sulle nostre autostrade, le indagini si sono allargate a macchia d’olio e al momento è ancora buio pesto.
C’è attesa anche per il completamento degli interventi strutturali sull’elicoidale del Campasso che dovrà ricollegare la A10 con la A7 e che, diversamente da quanto accaduto per i monconi del Morandi, si è deciso di ristrutturare e adeguare alle ultime normative proprio in vista dell’apertura al traffico del nuovo viadotto sul Polcevera.
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https://fivedabliu.it/2019/06/28/43/
Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.